"Il portellone si aprirà in 30 secondi, una volta aperto la gravità artificiale della camera stagna si disattiverà. Questa tuta ha i jet-pack, ma poco propellente. Potrai lanciarti, ma non potrai più rallentare o direzionare il volo una volta fuori."
"Non importa. Improvviserò."
Lio stava sistemando la tuta spaziale. Era una piccola tuta, destinata a brevi permanenze per lavori di manutenzione all'esterno dell'Incrociatore. Ma le aspettative di sopravvivere a quella missione erano inesistenti, anche portando con sé un esoscheletro da guerra.
Derek ed Elysa lo osservavano, affranti. Nessuno dei due voleva vedere Lio lanciarsi verso la morte per far loro da diversivo, ma Lio era stato irremovibile; probabilmente quella sarebbe stata la sua ultima, folle possibilità di colpire il Magistrato, e concludere così la sua vendetta. Non avrebbe accettato di morire se non tentando di portarla a compimento, per quanto improbabile fosse il metodo scelto.
Quando Lio fu pronto, imbracciò il fucile, e arrivò il momento dell'ultimo saluto.
"Avrei voluto morire a Nidhogg, ed essere sepolto accanto ai miei fratelli." sospirò Lio "Spero almeno che valga qualcosa..."
"Vale tutto ragazzo." lo rassicurò Derek "Nidhogg non morirà con te. Farò in modo che la sua storia non vada persa. Ci penserò io."
Lio annuì, rincuorato "Grazie, Derek."
Elysa gli si avvicinò, sfregandosi nervosamente il braccio sinistro con la mano destra, come se avesse freddo.
"Lio, io...non so cosa dire..."
"Meno male, era ora che ti stessi un po' zitta."
Elysa sobbalzò, colpita da quella risposta. Lio, vedendo quella reazione, scoppiò a ridere.
"Sei un'idiota!" lo rimproverò lei, dandogli un pugno sulla spalla.
Lio cessò la risata con un lungo sospiro. "Come darti torto."
Dopodiché, cadde il silenzio. Una lunga pausa, durante la quale nessuno riuscì a guardare in faccia gli altri due.
"Ormai sono vicini." disse infine Lio "Andate. Dovete sparire prima che possano vedervi."
Derek sospirò, e gli porse la mano. Lio la strinse, con fermezza.
"Grazie di tutto ragazzo. Addio." concluse, voltandosi.
Non appena si allontanò, Elysa si proiettò in avanti, gettando le braccia al collo di Lio.
"Perché tutti quelli che mi accompagnano muoiono?" chiese lei, in quello che sembrava un pallido tentativo di nascondere un singhiozzo.
Lio sorrise amaramente. "Tutti muoiono, prima o poi. Ti va di vivere anche per me?"
Elysa si staccò, asciugandosi le lacrime.
"Fallo fuori. Se devi fare questa cosa, falla bene, cazzo. Uccidi quello stronzo."
Lio imbracciò la sua arma. Si voltò ed entrò nella camera stagna, urlando "Hai sentito, figlio di puttana? Sto arrivando per te!"
Elysa avviò la chiusura della camera, poi corse via.
Lio visse i secondi che separavano la chiusura della porta interna e l'apertura di quella esterna come se fossero anni di attesa. Là fuori, nello spazio, lo attendeva la sua fine.
Quando il portellone si aprì, Lio dovette ripararsi gli occhi; la stella del sistema Resvelg-Lerad era abbastanza vicina da illuminarlo, rendendolo un bersaglio ancora più facile.
"Eccoti qui, grand'uomo" sussurrò, una volta abituatosi al bagliore.
Quattro incrociatori procedevano verso di lui, accorciando sempre di più la distanza con la sua nave appesantita dai danni. Lio non ebbe il minimo dubbio su quale nave puntare; il Magistrato avrebbe sicuramente voluto godersi lo spettacolo in prima fila, sul ponte di comando della nave di punta.
Lio chiuse gli occhi. Lio, Parcox, Pac, Charlie, Fil, Frank, e tutti gli altri. Il pensiero di rivederli presto rendeva quasi irresistibile l'opportunità di lanciarsi verso morte certa.
"Va bene. Vengo a prenderti." disse, cercando il pulsante di avviamento del jet-pack sul fianco dello zaino.
Un bagliore, come un lampo, lo fece sobbalzare.
Attonito, Lio vide una scarica elettrica di proporzioni immani sovrastare l'intera flotta del magistrato.
La tempesta di fulmini si affievolì in pochi attimi, lasciando spazio ad una altrettanto sconfinata massa di metallo dorato.
Elysa si fermò "Hai sentito?"
Derek era intento ad aprire con la forza il portello delle navi di salvataggio. "Sentito cosa?"
"Un'esplosione."
"Merda! Ci stanno già attaccando!"
"Non può essere, se avessero colpito la nave staremmo ballando parecchio. Invece..."
Elysa si interruppe e, di colpo, iniziò a correre.
"Ehi ma...dove scappi?"
"Lio! Corriamo da Lio, presto!"
"Oh, ma che diamine...non abbiamo tempo!" si lamentò Derek, correndo dietro alla ragazza.
La gravità artificiale era inattiva da un po', ma Lio non se ne era reso conto. Stava fluttuando, eppure era immobile. Pietrificato come un bambino impaurito, di fronte alla distruzione nella sua forma più pura.
La massa di metallo apparsa dal nulla si era rivelata essere una flotta di enormi navi, le quali, a loro volta, avevano generato uno sciame incalcolabile di navi più piccole. Queste ultime avevano iniziato a ronzare attorno agli incrociatori come uno sciame di api, iniziando a colpirli a raffica con una pioggia di proiettili laser. Gli incrociatori non reagirono subito, presi alla sprovvista tanto quanto il piccolo umano che osservava la scena dal basso.
L'incrociatore più indietro fu il primo a soccombere, esplodendo in una nuvola di detriti e fumo. I due che lo precedevano affiancati tentarono di reagire, avviando una manovra di inversione per sfruttare il cannone frontale; non ne ebbero il tempo, e l'esplosione di uno travolse in pieno l'altro, che si spezzò in due.
Alla nave di punta, rimasta alle strette, non resto che tentare la fuga: i motori furono spinti alla massima potenza, e la nave subì una considerevole accelerazione. Ma oramai i danni erano irreversibili, e i nemici troppo numerosi.
Lio lo vide.
Per un istante, lo vide.
Vide il Magistrato, che batteva disperatamente i pugni contro al vetro del ponte di comando.
I loro sguardi si incrociarono, mentre la fiammata di un'esplosione interna lo arrostiva, imprimendo il contorno della sua figura sul vetro.
I rottami dell'ultima nave precipitarono così, sotto agli occhi increduli di Lio, attratti dalla gravità di un asteroide sottostante.
Il sollievo e l'euforia di Lio si mescolarono alla paura. Nonostante le piccole navi-sciame stessero rientrando in quegli enormi dirigibili di metallo, questi ultimi non sparirono così come erano apparsi. Anzi, rimasero lì, come per scrutare la nave superstite. Lio sperò che non se la prendessero anche con lui.
Di colpo un'ondata di inspiegabile fastidio travolse la sua mente. Era come se il cervello prudesse.
E Lio aveva già provato quella sensazione.
"En Taro Tassadar, King di West Braxis."
"Taxanok! Sei vivo!" urlò Lio, Chiuse gli occhi per concentrarsi, e nel buio vide chiaramente i lineamenti dello Zelota; nuove cicatrici lo caratterizzavano ancora di più.
"Com'è possibile? Ti ho visto con i miei occhi, quei mostri ti hanno travolto!" esclamò Lio, tanto stupito quanto euforico.
"Puah! Un'orda di abominevoli Zerg non può nulla contro il potere del Khala!" sbraitò Taxanok.
"Si ok, non ti incazzare!" ribatté Lio.
"Per tua fortuna, sono riuscito a sfuggire alla sorte che ha accomunato tutti i miei fratelli" proseguì Taxanok "in quanto ultimo superstite dell'esercito Protoss su Resvelg, ho ricevuto un encomio che mi ha tacitamente costretto a prendere il comando della controffensiva. All'arrivo delle navi da guerra è stato sorprendente trovare il campo terrestre già semidistrutto..."
"Ahahahah! Ho fatto proprio un bel casino eh?" sghignazzò Lio.
"Senza dubbio. Mentre parliamo, la fanteria sta spazzando via la resistenza rimasta. Ci hai fatto vincere questa battaglia, King di West Braxis."
"Siamo una grande squadra!" scherzò ancora Lio "e adesso?"
"Adesso?" ripeté Taxanok, con tono serio "Adesso debellerò l'ultima traccia terrestre da questo sistema."
Lio rabbrividì "Co-cosa?"
"Mi hai capito bene, umano." l'immagine proiettata nella mente di Lio si voltò "tutti i terrestri sono stati spazzati via dal sistema Resvelg-Lerad, e sono stato io, il prode Taxanok, a dar loro il colpo di grazia. Non è così?"
Lio tirò un sospirò di sollievo "È così, Zelota. Nessuna traccia terrestre, garantito."
"Molto bene." concluse il Protoss, quasi divertito "Non credo alle mie stesse parole, ma è stata una fortuna fare la tua conoscenza. Addio, King di West Braxis. E grazie."
L'immagine sparì, quindi Lio riaprì gli occhi, giusto in tempo per vedere le grandi navi che sparivano rapidamente nel buio.
Improvvisamente, la gravità si riattivò, e il portellone esterno iniziò a richiudersi: voltandosi, Lio vide attraverso l'oblò che Derek ed Elysa erano ancora lì.
I secondi di attesa per la riapertura della camera parvero ancora una volta infiniti.
"I Protoss! I Protoss!" iniziò a urlare Lio, togliendosi affannosamente il casco dalla testa.
"Cosa è successo? Da dove sono saltati fuori?" chiesero i suoi compagni di viaggio.
"Taxanok! Quello stronzo non mi voleva poi così morto! Alla fine ci ha salvato la pelle!"
Derek esplose nella più fragorosa, folle e liberatoria risata che Lio avesse mai sentito. Strinse gli altri due in un abbraccio di gioia, poi esclamò "È finita! Finalmente è finita! Si torna a Nidhogg!"
Elysa si lasciò travolgere dall'entusiasmo "Sì! Hai sentito Lio? Si torna a casa!"
Lio esultò e rise con loro, ma in breve tempo il sorriso sparì per lasciare posto alla tristezza.
La sua vendetta era compiuta, ed era riuscito miracolosamente a mantenere la promessa di salvare Derek.
Ma ora, cosa restava da fare?
E soprattutto, cosa lo attendeva, a Nidhogg?