Zero entrava senza bussare.
La radio squittiva.
Lio rispondeva.
“Sono tanti...”
"Coraggio ragazzo..."
Il torpore rendeva ogni cosa indistinta."Forza. Ne hai passate di peggio."
Lio socchiuse gli occhi. Riusciva a distinguere una luce, ma niente di più.
"Su. svegliati. Fai il bravo. Ecco."
La voce di Derek lo stava gradualmente risvegliando.
"C-che succede?" balbettò Lio, stordito.
"Partiamo con le cose positive: hai sfondato il naso e un'arcata sopraccigliare del soldato che ci stava sparando. Devi aver accumulato un bello stress nel tuo periodo di assenza, per sfogarti così. Il tizio è morto in pochi minuti, non ci darà altri fastidi."
"Dove sono? D-dove mi trovo?" continuò a chiedere: aveva sognato Nidhogg, per l'ennesima volta, ed ora non riconosceva l'ambiente che lo circondava.
"Siamo in una stanza dell'incrociatore. Subito dopo aver sfogato i tuoi istinti da bullo, sei svenuto. Credevamo stessi per lasciarci le penne. Elysa mi ha detto che hai passato svariati giorni senza mangiare ne dormire, perciò ho provveduto a, diciamo, rifocillarti, eheheh."
"Dov'è Elysa?"
"Sul ponte di comando. Sta tentando di tenere in rotta questa bagnarola."
Lio stava riacquistando lucidità "Siamo partiti? Ce l'abbiamo fatta?"
"Sì e no. Partire a razzo è stato un bel colpo per toglierci dai piedi quell'ammasso di steroidi, ma ha fatto danni serissimi a tutta la nave. Molte funzioni sono saltate e molte aree inaccessibili...in pratica stiamo andando a pedali. Elysa sembra abbastanza contrariata, ti sconsiglio di stare nella stessa stanza con lei per le prossime ore."
Lio si sedette sul bordo del lettino, portandosi le mani alla testa. Qualunque cosa gli avesse dato Derek, gli stava procurando un'emicrania.
"Ce la faremo a tornare a Nidhogg?"
"Se tutto resta in queste condizioni, sì. Ci vorrà tempo, ma ce la faremo."
Lio notò che il tono di Derek non era affatto sicuro "C'è qualche problema?"
L'Alchimista sospirò "C'è un motivo se non ho mai tentato la fuga in tutti questi anni Lio; quando fuggi, poi ti danno la caccia, e quando ti trovano, ti uccidono. Ecco vedi...noi siamo fuggiti."
Lio deglutì "Temi che il Magistrato voglia continuare a cercarmi?"
"Lo dovresti conoscere ormai" rispose Derek con un amaro sorriso "Smetterà mai di cercarti?"
La previsione si avverò.
Lio ed Elysa stavano dormendo quando Derek lanciò l'allarme.
"Altri Incrociatori! Una piccola flotta, dietro di noi!"
Lio sentì il sangue gelarglisi nelle vene.
"Cosa facciamo?" chiese Elysa, aggirandosi nervosamente tra i quadri comandi "Non possiamo andare più veloce di così, le batterie di laser sono inservibili così come il cannone frontale...che ci resta da fare?"
Derek si abbandonò con le spalle alla parete, portandosi le mani sul viso "Siamo spacciati. È finita."
Lio fissò il pavimento, apatico. Per quanto si sforzasse, non riusciva a immaginare una soluzione. Non c'era alcuna via d'uscita.
Chiuse gli occhi e si rassegnò: non sarebbe mai tornato su Nidhogg vivo.
Ma decise comunque di non arrendersi.
Si voltò e raggiunse il cadavere del Marine, che nessuno si era preso la briga di spostare. Raccolse il fucile e controllò i colpi: un caricatore semivuoto, ed un altro pieno di proiettili.
"Che stai facendo?" chiese Elysa.
"Ha ragione Derek" rispose Lio "È finita. Non tornerò mai a casa, morirò qui. E se devo morire, voglio farlo sparando addosso al mio nemico, anziché aspettare di bruciare."
Elysa rimase a bocca aperta, attonita.
"Cosa vuoi fare?!" chiese Derek, esterrefatto.
"Appena saranno vicini, esco e gli sparo. Semplice." concluse Lio.
"Vuoi uscire nello spazio aperto? Morirai in pochi decimi di secondo!" tentò di riportarlo alla regione l'Alchimista.
"Immagino che ci siano delle tute spaziali a bordo di questo rottame. Userò una di quelle per lanciarmi sulla flotta nemica. Nel migliore dei casi riuscirò a prendere la mira sul Magistrato, nel peggiore lui raccoglierà i miei resti."
"Ti punteranno addosso tutto quello che hanno, non sopravviverai nemmeno il tempo di contare quanti sono."
"Ma loro guarderanno me. E voi avrete il tempo di prendere una navetta di salvataggio e volare il più lontano possibile."
"Non sappiamo nemmeno se le navette funzionano..."
"Se non funzionano, siete morti." concluse Lio "Perciò fatele funzionare."
Elysa si fece avanti, balbettando. "L-Lio...non..."
"Non ho un posto dove tornare. Non c'è nessuno ad aspettarmi, Elysa. È giusto che finisca così."
Elysa pensò a come dissuaderlo, a covincerlo che ci fosse un altro modo, ma lei stessa non riusciva a pensare ad un'alternativa. Sospirò, tremante.
"Va bene, Lo faremo."