Lio ed Elysa uscirono di corsa, tenendo gli occhi bene aperti. Il campo si sera svuotato quasi del tutto in pochi minuti, e gli sparuti Marine rimasti erano troppo indaffarati per prestare loro attenzione.
"La nave del Magistrato si trova nella zona dello spazioporto, immagino." constatò Lio.
"Di certo non l'hanno parcheggiata in cucina." concordò Elysa, sarcastica.
La coppia si diresse così verso la zona da cui le navette militari si stavano levando in gran numero: come avevano inteso ascoltando i discorsi tra i soldati che li tenevano in custodia, l'esercito aveva avviato una rapida operazione di attacco agli Zerg, gli stessi alieni che avevano ucciso Teraskul e con ogni probabilità tutti i Protoss superstiti all'esplosione nucleare.
Il sole si avviava verso il tramonto. Lerad, la grande luna del pianeta, si era spostata dall'orizzonte, permettendo al grande astro di quel sistema di tramontare normalmente, anziché eclissarsi. Ciò aveva allungato il giorno di qualche ora.
Erano successe un sacco di cose, durante quel ciclo solare: poco dopo il tramonto erano stati rapiti da Taxanok, ed ora che il sole si avviava ad un nuovo crepuscolo i Protoss erano diventati loro alleati, per poi essere spazzati via.
Quanto tempo è passato? Quanto dura un giorno qui? Si chiese Lio. Era molto stanco, non dormiva
da tanto. Non aveva tenuto il conto non avendo orologi o altro, ma da almeno 50 ore non aveva avuto il tempo di chiudere occhio.
Ma non era il sonno a preoccuparlo.
Non prendo Hub da troppo tempo. Presto andrò in astinenza.
Lo spazioporto era ormai disabitato, proprio come la zona della fanteria: alcuni addetti ai lavori qua e là avviavano le operazioni di partenza degli ultimi mezzi di supporto. Un simile spostamento di uomini e mezzi poteva significare solo un attacco su larga scala, ma non era importante: ciò che contava era lo svuotamento del campo terrestre, a tutto vantaggio di Lio ed Elysa.
Solo una zona al limite del campo brulicava di attività: l'incrociatore del Magistrato era visibile anche da lontano, poiché si trovava su di una altura, e le attività di manutenzione dell'equipaggio a terra risuonavano chiaramente tra gli edifici del campo semivuoto.
Lio ed Elysa si avvicinarono con cautela, e sfruttarono un cumulo di materiali collocati vicino all'incrociatore per nascondersi e studiare la situazione: l'equipaggio era composto da almeno un centinaio di persone, tra soldati, piloti e addetti alla manutenzione. Tutti quanti si trovavano al di fuori dell'astronave, chi per lavorare, chi per svagarsi e godersi un po' di aria aperta prima di ripartire per l'ennesimo viaggio spaziale.
Tra la folla spiccava un'alta tenda, che doveva trattarsi di una sorta di Quartier Generale a terra. Il Magistrato doveva trovarsi lì.
"Allora grande capo? Ce l'hai il piano?" domandò Elysa.
Lio non rispose. Concentrato sulla situazione, stava valutando tutte le opzioni.
Il Magistrato era a pochi passi, ma troppo protetto per essere avvicinato. Si sarebbe potuto creare un diversivo per distrarre i soldati e poi colpire l'obiettivo, ma, anche ammettendo di riuscire nell'intento, fuggire subito dopo sarebbe stato impossibile.
Lio si concentrò su altro: Derek non era in vista. Questo apriva due possibilità: o lo avevano fatto fuori credendolo complice nella fuga degli altri prigionieri, o era ancora rinchiuso nel suo laboratorio. Sperò con tutto il cuore che si trattasse della seconda ipotesi.
Qualunque piano volesse realizzare, Lio aveva bisogno di un diversivo; tutti quei marine sparpagliati attorno all'incrociatore impedivano qualsiasi possibilità d'azione, quindi la prima cosa da farsi era riuscire a toglierli di mezzo.
Miracolosamente, un soldato che correva trafelato verso la tenda centrale risolvette il problema.
Pochi istanti più tardi, il Magistrato uscì, paonazzo e furibondo come non mai.
"TROVATELI!" sbraitò "TROVATE IMMEDIATAMENTE QUEI VERMI! TUTTI GLI UOMINI SI MUOVANO E SETACCINO IL CAMPO! TROVATE QUEI MALEDETTI BASTARDI!"
L'intero equipaggio, sbalordito, piombò in silenzio. Un secondo più tardi, più di tre quarti di loro si precipitò in direzione del centro del campo terrestre.
"È la nostra occasione" esclamò Lio "Entriamo là dentro!"
"Cosa? Che hai in mente?" chiese Elysa.
"Prendiamo l'Incrociatore. Ce ne andiamo da qui."

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