lunedì 8 dicembre 2014

24. Controllo

"Sei pazzo."
Elysa lo ripeteva ad ogni svolta, tra i corridoi dell'astronave.
"Sei pazzo."
Si fermavano ad ogni angolo, col cuore in gola per la paura che potesse apparire un Marine armato da un momento all'altro.
"Siamo soli, disarmati, senza idee, c'è un esercito che ci cerca, e noi dove ci nascondiamo? Nella loro base. Tu sei pazzo. Sei completamente pazzo."
"Mi rendo conto che continuare a punzecchiarmi sia un bel modo di scaricare la tensione, ma potresti farlo in un altro momento?"
Lio aveva passato diverso tempo su quell'Incrociatore, ma non aveva mai avuto modo di esplorarlo tutto. La zona in cui si trovavano gli era sconosciuta, e non avrebbe saputo orientarsi: il primo obiettivo da raggiungere era il laboratorio di Derek, per assicurarsi che stesse bene.
"Sapresti guidarmi fino al laboratorio da qui?" chiese Lio.
Elysa si guardò attorno, affannata "Direi di sì." si chinò e si abbracciò lo stomaco "Dammi solo qualche secondo."
"Che hai?" chiese Lio.
Elysa esitò "...niente."
"Come niente? Non dirmi balle. Sei ferita?"
"No, ti ho detto che non è niente. Lascia stare."
Lio iniziò a preoccuparsi "Non siamo in una situazione facile, Elysa. Non possiamo prendere niente alla leggera. Mi vuoi dire che hai?"
Elysa lo fissò indispettita, non gradendo l'insistenza "Ho un piccolo problema femminile. Lasciami respirare un attimo."
Lio non capì "Che genere di problema?"
Elysa si innervosì ancora di più. Le sue guance arrossate tradirono una nota di imbarazzo.
"Cosa vuoi che sia, specie di cavernicolo? Mi fa male la pancia, lasciami riprendere."
"Il mal di pancia è un problema femminile? E da quando?"
Elysa ormai era furibonda "Ma sei scemo? Non ci sono donne da dove vieni tu?"
"Poche, e poco inclini al dialogo" Lio ebbe un'improvvisa reminiscenza "Ma per caso sanguini?"
"Se proprio la vuoi mettere in questi termini, sì! È quello il problema."
"Quante storie" si scrollò le spalle Lio, rassicurato sull'entità del problema "Dalle mie parti le donne lavoravano sette giorni su sette, sangue o non sangue. Beccarne una nel periodo era un vero schifo. Quello schiavista di Samir le faceva picchiare se si lamentavano; se invece non sanguinavano più, per non rischiare le freddava con un colpo in testa e buttava via il cadavere."
Lio percepì un forte colpo alla testa. Una frazione di secondo più tardi, il pavimento era appiccicato al suo naso.
Sollevò lo sguardo, e capì che la sua compagna lo aveva steso con un pugno alla nuca.
"Ma che ho fatto?" si lamentò Lio, dolente.
"Sei un mostro, ecco che hai fatto." Elysa sembrava disgustata "E io mi ritrovo pure a seguirti..."
Lio si rialzò, scuotendo la testa, mentre la ragazza faceva strada verso il laboratorio.

Le porte del laboratorio erano chiuse, ma la serratura non aveva segreti per Elysa.
"Sai che se non è qui..." disse la ragazza, mentre le porte si aprivano.
Lio non le rispose ed entrò. I suoi nervi erano a fior di pelle.
"Derek?"
Nessuna risposta.
Lio raggelò; chiudendo gli occhi, tentò di scacciare il tremore che lo stava assalendo.
"Derek, sei qui?"
Di nuovo, silenzio. Di Derek nessun segno.
Lio non resse più, e andò nel panico.
"DEREK!" si mise ad urlare, buttando a terra gli strumenti da sopra i banchi da lavoro "DEREK! BASTA!"
Elysa provò a fermarlo, afferrandolo da dietro "Ma che cazzo fai? Vuoi che ci trovino?"
Lio li lasciò andare alla presa della ragazza.
"Basta...basta..."
Elysa non riuscì a sostenerlo, ed entrambi scivolarono a terra "Lio! Riprenditi!"
"Basta...b-basta..." balbettava Lio, con espressione vuota. Aver perso l'ennesimo compagno stava causando uno shock alla sua psiche già pesantemente provata.
"Mmmmmmmh"
Un mugugno indistinto emerse da un banco, in fondo al laboratorio.
"Derek!" esclamò Lio, in preda allo stupore mentre si alzava in corsa per raggiungere la sorgente di quel lamento.
Trovò Derek, sdraiato a terra. Le prime cose che notò furono il viso rigonfio e un occhio nero, segni di un probabile pestaggio.
"Derek! Maledizione, hanno fatto pagare a te per me!" continuò a urlare Lio, affranto.
Solo in quel momento si accorse dell'espressione beata dell'Alchimista, che se ne stava sguaiatamente disteso con la lingua di fuori. E soprattutto, con una bustina di polvere gialla aperta a pochi centimetri dal naso, sporco della stessa sostanza.
La preoccupazione di Lio si tramutò in irritazione "Ma...Brutto vecchio ubriacone! Io mi preoccupo per te e tu te la spassi?"
Derek non parve sentirlo, mentre un filo di bava colava dal lato della sua bocca.
"Dannato vecchiaccio." borbottò Lio, mentre frugava nel suo camice. Elysa intanto lo aveva raggiunto.
"Che ha? Sta male?" chiese la ragazza.
"Ora lo sistemo io." commentò Lio, estraendogli dalla tasca una siringa carica di Hub Zero.
Un secondo dopo, l'iniezione era stata fatta.
Due secondi dopo, Derek schizzava in piedi con una piroetta.
"EHYYYYYYYYYYYYYYYY!" esclamò, con la sua classica espressione da psicopatico felice "Che c'è di nuovo?"

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