lunedì 17 novembre 2014

21. Sciame

Il cielo si stava oscurando.
Non per la fine del giorno, ma per il fumo e la polvere sollevate dall'esplosione nucleare; l'atmosfera si faceva via via più buia e lugubre.
Lio ed Elysa non avevano smesso di correre. Non stavano scappando, poiché per quanto ne sapevano nessuno li stava inseguendo; il desiderio di allontanarsi dall'orrore che avevano appena vissuto era grande, e ancora più grande era la paura provocata dalle esplosioni e le scariche di proiettili che ancora echeggiavano alle loro spalle: probabilmente l'esercito terrestre era tornato alla carica, a caccia di eventuali sopravvissuti.
Ben presto si accorsero di non essere gli unici a correre.
Nel folto della foresta, altri superstiti Protoss fuggivano dalla loro base ormai perduta. Dapprima due, poi tre, quattro, il numero dei Protoss aumentava ogni secondo. Sembrava stessero correndo tutti nella stessa direzione; Lio ed Elysa, senza dirsi nulla, li seguirono.
Dopo alcune centinaia di metri, si trovarono ad affluire, insieme a vari altri superstiti, ad una piccola radura tra i fiori arborei.
Al centro della radura si ergeva immobile lo Zelota Taxanok.
"TU!" tuonò il soldato Protoss, non appena Lio si palesò davanti a lui.
"Taxanok per favore, non è il momento. Dov'è Teraskul? Dimmi che è-"
Taxanok per tutta risposta lo afferrò per la maglietta con la mano sinistra e lo sollevò da terra. Dal braccio destro fece fuoriuscire la lama laser.
"Voi umani gettate disgrazia e rovina ovunque vi spostiate!" sentenziò lo Zelota "La distruzione del nostro campo non  resterà impunita, e il primo a pagare sarai tu!"
"No! Fermo!" urlò Elysa, spaventata.
Taxanok colpì.
Lio era troppo spaventato per capire cosa stesse accadendo. Vide solo il braccio dello Zelota bloccarsi poco prima che la lama affondasse nel suo ventre.
Taxanok sembrava stupito quanto lui. Scosse il braccio, ma quello non accennava a muoversi.
Una coltre di fumo nero apparve dal nulla. Lio emise un forte respiro di sollievo ancora prima che si dissipasse e mostrasse Teraskul, con una mano salda sul braccio di Taxanok.
"Lascialo andare Taxanok. Sai che non devi incolpare lui."
"TERASKUL!" urlò Lio, liberandosi dalla presa dello Zelota.
Lio gli si avvicinò per esprimere la sua gioia nel vederlo vivo. Taxanok si voltò nella sua direzione, irritato per l'esecuzione appena interrotta. Entrambi tacquero, quando videro il taglio profondo che lacerava il petto del Templare Oscuro.
"Oh no!" esclamo Lio. La ferita sembrava abbastanza dolorosa da poter mettere KO un bisonte, ma Teraskul non mostrava eccessivi segni di sofferenza.
"Hai bisogno di cure, Templare Oscuro!" constatò Taxanok, mentre gli altri superstiti Protoss si avvicinavano preoccupati.
"E come? Siamo soli in mezzo alla foresta!" obbiettò Elysa.
"C'è un altro campo." rispose Teraskul, barcollando lievemente. "è una piccola base mineraria, ma è tutto ciò che abbiamo. Dirigiamoci lì, e chiamiamo rinforzi prima che l'esercito terrestre ci trovi di nuovo."
Nessuno ebbe niente da obbiettare, anzi, tutti si mossero immediatamente, ansiosi di ritrovare un posto sicuro. Taxanok prese sottobraccio il Templare Oscuro, per alleviargli la fatica della camminata.
"È molto distante, questo campo secondario? Hai urgente bisogno di aiuto." chiese Lio, in ansia.
"Dobbiamo superare la collina a nord, poi scendere nella valle e di nuovo risalire, al di là della collina successiva." rispose Teraskul.
"Sarà una marcia lunga, maledizione." imprecò Lio "credi di farcela?"
Teraskul non rispose. Lio non smise di stargli accanto per tutto il tragitto fino alla vetta della collina.
"Questi Protoss non ci aiuteranno se Teraskul non sopravvive per imporglielo" bisbigliò Elysa, non appena fu sicura che nessuno badasse a loro.
"Non voglio neanche sentire ciò che hai da proporre." tagliò corto Lio "Teraskul è il nostro migliore alleato, anzi, è l'unico che ci abbia dimostrato simpatia da quando siamo evasi. Io non intendo abbandonarlo."
Presto raggiunsero l'apice del colle. Ciò che si presentò ai loro occhi lasciò Lio senza fiato.
"Che diavolo è quello?!"
Sembrava che la valle avesse preso vita, ma nel modo peggiore possibile. Là dove sarebbe stato normale trovare una rigogliosa foresta di Fiori Arborei, si stendeva per centinaia di metri un tappeto roseo di informe materia molle e pulsante.
Sopra di essa spuntavano aberranti incroci tra edifici e creature viventi colossali, simili a dei molluschi grandi come delle case. Tra di essi, si scorgevano varie creature brulicanti correre a destra e a manca, in un ordine che ricordava quello di un formicaio.
"Zerg" rispose Elysa, atterrita. "Lo sciame Zerg è arrivato anche qui!"
"Cos'è quello schifo? Ce ne sono altri fuori da questo pianeta?" Lio non riusciva a distogliere lo sguardo da quella inquietante e disgustosa massa di mostruosità.
"Gli Zerg sono forse l'unica minaccia più aberrante e pericolosa degli umani" rispose Taxanok "vanno di pianeta in pianeta distruggendo e consumando, lasciandosi alle spalle una scia di morte. Non sono altro che animali, ma la loro forza è nel numero e nella spaventosa capacità di moltiplicarsi. Se ci vedranno, ci uccideranno senza esitare."
"E noi dobbiamo andare proprio da quella parte" concluse Elysa, avvilita.
"Li aggireremo" ordinò Teraskul, affannato "con un po' di fortuna dalla nostra parte, non ci daranno-"
"Ci attaccano!" urlò uno degli altri sopravvissuti: un istante dopo, un missile sfrecciò al di sopra delle loro teste ed esplose, causando un'onda d'urto che li investì.
Gli Zerg, a valle, attratti dall'esplosione iniziarono a correre in massa verso l'accaduto, veloci come fulmini.
"Cos'era, un avvertimento?" chiese Lio, aiutando Elysa a rialzarsi. Lo scoppio era stato forte, ma non aveva causato alcun danno.
"Era un EMP" rispose Elysa "perché ci hanno lanciato un attacco che inibisce l'elettromagnetismo? Siamo pochi, appiedati e disarmati!"
Teraskul sgranò gli occhi, spaventato.
"Gli scudi!" urlò "Hanno disattivato i nostri scudi! Dobbiamo scappare prima che gli Zerg ci trovino!"
Un istante dopo, un paio di spuntoni aguzzi e dentellati apparirono sul petto di Teraskul.
Lio ci mise un po' a capire che la causa di ciò era la specie di mostruoso cane alieno che si trovava alle spalle del Protoss. Lo aveva trapassato da parte a parte con i suoi artigli.
"NO! NOOOOO!" urlò, gettandosi su Teraskul insieme ad Elysa. Taxanok afferrò la creatura e la trafisse con una lama laser, uccidendola sul colpo.
"È...è la fine per me..." bofonchiò Teraskul, morente.
"No ti prego! Teraskul, non mi lasciare pure tu!" Lio afferrò la sua testa tra le mani "Sai che non potrò sopportare anche questo! Ti prego!"
Gli occhi del Protoss assunsero un'espressione commossa, mentre un'orda incalcolabile di Zerg risaliva la collina come una marea. Gli sparuti Protoss superstiti si prepararono a difendersi, ma con gli scudi inservibili le loro chance si riducevano inesorabilmente.
"Scappa, King Lio" sussurrò Teraskul, mentre i primi soldati Protoss soccombevano sotto l'ondata Zerg "Vivi, e ricordati di me. Rendimi parte delle leggende di West Braxis."
Quelle parole resero Lio vuoto, assente.
Era vuoto, mentre vedeva Taxanok sparire sotto una montagna di Zerg.
Era assente, mentre assisteva impotente allo smembramento del corpo di Teraskul, ormai esanime.
Era vuoto, mentre Elysa lo trascinava giù per la collina, mentre urlava per risvegliarlo.
Era assente, mentre Elysa lo abbracciava spaventata, trovandosi davanti ad un plotone di Merine.
Lio era completamente estraneo a tutto ciò che stava accadendo.
Forse era morto, e non se ne era reso conto.

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