Era però dalla parte opposta, di fronte a loro, a valle, che le cose si complicavano: a diversi chilometri di distanza, tra le fronde della foresta, spiccavano guglie rilucenti di cristallo, che attorniavano edifici dorati dall'architettura complessa e insolita. Più in là, verso l'orizzonte oltre quella specie di città rilucente, erano a mala pena visibili altri edifici, ma di fattura ben più nota: si trattava di una base militare umana.
"Avevi detto che il pianeta è disabitato." commentò Lio, scrutando l'orizzonte.
"Le basi militari vengono installate in pochi giorni" rispose Elysa "quindi quelli devono essere arrivati di recente. Mi risulta che i Protoss siano qui da più tempo, ma non molto. Infatti la loro base non è grandissima."
"Quindi è da lì che vengono quelli che ci danno la caccia."
"Se ci stessero cacciando, saremmo già morti." disse Elysa, scuotendo la testa "I Protoss hanno poteri sensoriali incredibili, e alcuni di loro sono in grado di rendersi invisibili. Non ci stavano cercando, semplicemente sono venuti a controllare l'origine della colonna di fumo."
Si interruppe, grattandosi la testa e riflettendo "Comunque, ora che sappiamo di avere dei vicini umani, possiamo pianificare qualcosa."
"Il piano viene da sé." rispose Lio, immaginando dove la sua compagna di fuga volesse andare a parare "una navicella umana sarebbe l'ideale per andarsene da qui."
"Potremmo intrufolarci in un carico di materiali vari e svignarcela senza dare nell'occhio." propose la ragazza.
"No." la smorzò subito Lio "Dobbiamo trovare Derek, e dopo dovrò tornare su Nidhogg. Ho delle promesse da mantenere."
Elysa si infiammò "Ma che cazzo dici? Vuoi entrare in una base militare e andartene via con un mezzo rubato? Hai idea della pioggia di fuoco che ci pioverà addosso? Per non parlare dell'Incrociatore del Magistrato che ci dà la caccia!"
"Se vuoi andartene da sola, sei libera di farlo. Io farò quello che devo, o morirò provandoci."
Elysa era furiosa, ma aveva già appurato in più occasioni come fosse impossibile schiodare Lio dalle proprie idee, per quando folli esse fossero. Prese un bel respiro, e decise di rimandare la discussione.
"Diciamo che per prima cosa dobbiamo sapere di più su quella base militare. Tra qualche ora sarà il tramonto direi. Ne approfitterò per andare a curiosare, con favore del crepuscolo."
"Bene, allora aspettiamo e andiamo insieme." concordò Lio.
"Non credo proprio" ribattè Elysa "se devo introdurmi in una base nemica, non voglio intralci di alcun tipo: andrò da sola. Tu hai già fatto abbastanza danni."
"Ma la smetti?" si inalberò Lio, stanco di essere trattato come una specie di calamità.
Passarono un paio di ore, e il sole effettivamente si apprestò a concludere il suo lentissimo ciclo. Il tramonto non stava avvenendo però all'orizzonte, bensì andava ad eclissarsi dietro al gigantesco satellite del pianeta Resvelg, chiamato Lerad.
Il tramonto a metà cielo era molto suggestivo, ma Lio non se lo stava godendo. Aveva deciso di attendere il ritorno di Elysa sulla cima del Fiore Arboreo, e la stanchezza ebbe ben presto la meglio su di lui. Accomodatosi con la testa sul cuscino, si era addormentato.
La nebbia.
Zero entrava senza bussare.
La radio squittiva.
Lio rispondeva.
“Sono tanti...”
E tutti morivano di nuovo.
"AAAARGH!" Lio si svegliò urlando. Era notte fonda, ed Elysa era accovacciata accanto a lui, guardandolo preoccupata.
"Ma che ti prende? Mentre dormivi digrignavi i denti e mugolavi come un cane rabbioso..."
Lio ci mise qualche istante a capire dove si trovava e cosa stava succedendo. "Scusa. Ho avuto un incubo."
"Tutto bene?" chiese Elysa. Non c'era sfottò nelle sue parole, sembrava veramente preoccupata per una volta.
"Sì. Com'è andata?"
"Arrivare è stato piuttosto semplice, ho seguito il corso di un torrente che fa un largo giro, distante dalla base Protoss. Una volta lì, ho scoperto delle cose davvero interessanti, ma non saprei dire se sono buone o cattive notizie..."
Lio si stropicciò la faccia, preoccupato. "Che succede adesso?"
"Il Magistrato è qui."
"Il Magistrato è qui."
"COSA?" urlò Lio, colto di sorpresa.
"La sua nave è al campo. È atterrato e si è unito all'esercito locale. Ci sta dando la caccia."
"Questo già lo sapevamo" commentò Lio malinconicamente "Ma quindi anche l'Alchimista è qui su Resvelg."
"Esatto." rispose Elysa "Non ci tengo particolarmente a rischiare la mia pelle per lui, ma se vuoi farlo scappare dalle grinfie del Magistrato, questa è l'occasione migliore."
Lio ebbe un moto di esultanza, quasi un riflesso condizionato che aveva fatto proprio su Nidhogg. Per lui era prassi esultare ad ogni bella notizia. Elysa lo fissò, vagamente imbarazzata.
"Bene, ora torniamo al piano. Che altro hai scoperto?"
"Bè dunque..."
La ragazza fu interrotta da un lampo blu, proprio lì accanto a loro, sulla vetta del Fiore Arboreo.
In un istante, un essere umanoide, alto, dalla pelle bluastra e dagli occhi gelidi, apparve accanto a loro.
"Voi venite con me" disse una voce proveniente da non si sa dove, visto che l'essere era senza bocca.
Nemmeno il tempo di urlare per lo spavento, e Lio ed Elysa vennero afferrati dalle enormi mani a quattro dita dell'umanoide.
Un nuovo lampo blu, e sul Fiore Arboreo rimase solo il cuscino.
"Bene, ora torniamo al piano. Che altro hai scoperto?"
"Bè dunque..."
La ragazza fu interrotta da un lampo blu, proprio lì accanto a loro, sulla vetta del Fiore Arboreo.
In un istante, un essere umanoide, alto, dalla pelle bluastra e dagli occhi gelidi, apparve accanto a loro.
"Voi venite con me" disse una voce proveniente da non si sa dove, visto che l'essere era senza bocca.
Nemmeno il tempo di urlare per lo spavento, e Lio ed Elysa vennero afferrati dalle enormi mani a quattro dita dell'umanoide.
Un nuovo lampo blu, e sul Fiore Arboreo rimase solo il cuscino.

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