Giornata di nebbia.
Come ogni dannatissimo giorno su Nidhogg, del resto.
Lio ed Elysa, come sempre, discutevano.
"Non mi ci abituerò mai!"
"A cosa, ad essere l'unica donna in mezzo a un covo di uomini?"
"Macché, ci sono cresciuta così!"
"A guadagnarti da vivere illegalmente?"
"Ti ricordo che ci siamo conosciuti in galera!"
"Alla nebbia perenne?"
"Ma no, a quella ci si abitua..."
"E allora che?"
" Detesto essere completamente senza capelli!"
Lio scoppiò a ridere "Ma hai sempre avuto i capelli cortissimi!"
"Sì, ma è una sensazione sgradevole" mentre parlava, Elysa non cessava di coprirsi la testa con le braccia.
"Aspetta, ci penso io" Lio si voltò e rientrò di corsa nel Quartier Generale provvisorio; ne uscì pochi istanti dopo con uno straccetto giallo tra le mani.
"Una bandana. Può andare?"
"Se non si può avere di meglio..." commentò Elysa, indossando il copricapo. Una volta ben stretto alla testa, però, non poté nascondere una certa soddisfazione.
Giornata di nebbia.
Come ogni dannatissimo giorno su Nidhogg, del resto.
Era passato un mese, dal ritorno di Lio. Per un'intera settimana tutti i superstiti non fecero altro che festeggiare e raccontare le gesta della Resistenza di Nidhogg, come era stata battezzata.
Poi venne il momento di ricostruire: la Via degli Onori venne sistemata ed ampliata, per accogliere i nomi di tutti coloro che avevano dato la vita per permettere a Nidhogg e alla sua bizzarra società di continuare ad esistere. Anche Teraskul aveva trovato posto tra i monumenti commemorativi.
Il Quartier Generale era in via di ricostruzione: nessuno era riuscito a immaginare una sede più emblematica per il nuovo Clan Unico di Nidhogg, perciò si era deciso di ricostruire l'edificio lì dove si trovava. La costruzione non era che agli inizi, ma ben presto sarebbe migliorata, Grazie a nuovi mezzi in arrivo.
"Derek produce?" chiese Elysa, mentre si incamminavano nella nebbia.
"Più di quanto abbia mai fatto" rispose Lio, soddisfatto "si vede che l'aria di casa lo ha rinvigorito, o forse è la presenza di Frank a renderlo iperproduttivo. Comunque sia, con i pochi strumenti rimasti, riesce a produrre Hub Zero di prima qualità e in quantità industriali. Dopotutto ora ha tutto l'Hubcum che vuole."
"E ai ragazzi piace l'Hub Zero, immagino."
"Sono carichi come non mai. Lo spirito di Zero è con loro, in ogni momento."
Si fermarono, accanto all'Incrociatore "E quella carica ci servirà, assolutamente."
Pac scese dall'impalcatura che circondava l'astronave. Era stata completamente riparata, grazie ai pezzi arrivati coi commercianti di contrabbando; l'Hub andava ancora forte in tutti i bassifondi del Dominio Terrestre, e ora che l'autorità si era tolta di mezzo, il commercio illegale sul pianeta era florido. Ma ancora non bastava per tutti.
"Allora, che te ne pare?" chiese Pac, asciugandosi le mani con uno strofinaccio. Aveva passato le ultime ore a dipingere la fiancata dell'Incrociatore.
"WB Striker" lesse ad alta voce Lio, osservando i caratteri cubitali appena impressi sull'astronave.
"Sai che uscendo dall'atmosfera la vernice brucerà e il tuo lavoro sarà stato inutile, vero?" puntualizzò Elysa.
Pac parve mortificato da quella notizia.
"Pazienza" rispose Lio, facendo spallucce "scriveremo un nome nuovo ogni volta che torneremo. D'altronde, è così che dobbiamo agire: nell'anonimato."
"Fico! Allora dovrò inventarmi un sacco di nomi diversi!" esultò Pac, rincuorato "Vediamo...Zero Prisoners, Parcox' Hammer, Fist of the King..."
"Teraskul's Sword non può mancare!" suggerì Lio.
"Siete peggio dei bambini dell'asilo..." commentò Elysa, ridacchiando e scuotendo la testa "vogliamo andare?"
"Va bene, andiamo." concluse Lio.
I tre salirono sulla nave, dove li attendeva un piccolo equipaggio di combattenti di Nidhogg. L'irriducibile Charlie non si era tirato indietro, ma anche volti nuovi, provenienti dai clan minori riappacificati. In loro onore, tutte le bandiere dei clan decoravano l'interno della cabina di pilotaggio.
Elysa aveva sommariamente istruito gli altri, su come si guidava un Incrociatore. Gli studenti non erano il massimo, ma l'insegnante sapeva farsi ascoltare, sia con le buone sia con le cattive.
"Tutti pronti?"
"I pirati dello spazio...chi l'avrebbe mai detto che saremmo finiti così?" disse Pac, ridendo.
"Pronti King" rispose Charlie.
"Molto bene. Tenete le siringhe a portata, andiamo a guadagnarci da vivere!"
"Avviate il decollo!" ordinò Elysa.
La nave decollò, verso una nuova avventura. O forse verso la stessa di sempre.
Giornata di nebbia.
Come ogni dannatissimo giorno su Nidhogg, del resto.
O forse no.
FINE

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